Napoli la ricorda da quindici anni con una giornata in memoria delle 4 vittime, ma da quell’11 novembre ne sono passati 36 di anni. L’11 novembre del 1989 si verificò uno dei fatti di camorra più gravi nella storia della criminalità napoletana, che passò alle cronache come la strage del bar Sayonara. Quartiere Ponticelli. Quelli dei clan alleati Aprea e Sarno spararono con i kalashnikov per regolare i conti con il clan Andreotti. Sei le vittime, quattro delle quali, Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino, Salvatore Benaglia e Gaetano di Nocera, non avevano nulla a che fare con la malavita organizzata. Oggi il quartiere si è messo in marcia per tenere viva la loro memoria, nel corteo anche Silvia, la figlia di Domenico Guarracino
Con l’associazione familiari delle vittime, alla 15°edizione della Giornata della memoria delle vittime del bar sayonara tanti studenti delle scuole del territorio e i rappresentanti delle varie associazioni promotrici dell’iniziativa, tra cui la Fondazione Polis e Libera. Referente dell’associazione a Napoli è Pasquale Leone
