Una messa all’aperto, sferzata da un forte vento, ha chiuso la giornata di celebrazioni per il mese mariano nel Santuario di Pompei (Napoli).
A presiedere la celebrazioni monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli che ha centrato la sua omelia sulla ”speranza” e sull’amore per la vita che devono prevalere sulla disperazione, per la rinascita nel buio momento della pandemia.
Il vento, come detto, ha accompagnato la celebrazione eucaristica, al punto che è stato data disposizione ai fedeli di prendere la comunione tra il pollice e l’indice, per evitare che l’ostia potesse volare via dal palmo della mano. Monsignor Battaglia ha ringraziato l’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, per averlo richiesto per questa che è la sua prima celebrazione da vescovo nel Santuario mariano di Pompei, a conclusione del mese che la Chiesa dedica alla Madonna.
”Partendo dalla basilica del Carmine questa mattina – ha detto Battaglia – ho consegnato questa parola: Speranza, e chiedo ora su questo altare che il Signore possa rafforzarla ancora di più , perché Lui è la speranza ed è presenza della nostra vita, ma non sempre siamo capaci di riconoscerlo nel nostro cammino. In chi incontriamo, nei suoi segni”. Monsignor Battaglia ha poi esortato a comprendere e a riconoscere l’amore e la potenza della Trinità in ciascuno di noi e di ”vestire gli abiti di Maria che ha recitato il Magnificat: quindi, l’abito della gratitudine per il dono della vita, che dobbiamo difendere. Poi l’abito dello stupore: che ci da’ la capacità di saperci incantare davanti alla bellezza della vita”.
Per stare sempre dal lato della vita e difendere la vita. Infine, l’abito della trasparenza: abito prezioso di cui tutti abbiamo bisogno. Per trovare la bellezza della nostra autenticità. Sentirci amati dal Signore così come siamo. E’ bellissimo vivere e amare”.