giovedì, Febbraio 13, 2025
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Abusivismo, sequestrato a Napoli cimitero delle 366 fosse

Abusivismo, sequestrato a Napoli cimitero delle 366 fosse. Era stato realizzato per dare sepoltura ai poveri

Era stato realizzato per dare sepoltura ai poveri il Cimitero delle 366 fosse, monumento storico di Napoli dell’architetto Ferdinando Fuga. Ma al suo interno erano state realizzate opere abusive, secondo la Procura di Napoli, che ne ha disposto il sequestro. L’intervento è conseguenza di un decreto emesso dal gip di Napoli su richiesta della procura. A eseguirlo i Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale. Il sequestro, al momento a carico di ignoti, è scattato dopo che gli inquirenti hanno riscontrato la presenza di una serie di opere edilizie abusive realizzate negli anni. Sotto la lente della procura centinaia di loculi costruiti nelle arcate perimetrali interne, che hanno alterato l’identità del monumento storico. Il reato ipotizzato è quello di deterioramento o distruzione di beni culturali. Il sequestro avviene nell’ambito di una più ampia opera di monitoraggio dei siti di rilievo storico, artistico ed architettonico della città di Napoli, avviata dalla Procura in cooperazione con la Sovrintendenza e il Dipartimento di Architettura della Università Federico II. Un monitoraggio, tuttora in corso e che ha condotto già al sequestro di Villa Ebe, della Stazione Bayard e della Canonica di San Biagio dei Taffettanari. L’antico cimitero delle 366 fosse, ai piedi della collina di Poggioreale, fu commissionato nel 1762 da re Ferdinando IV di Borbone all’architetto Ferdinando Fuga ed era riservato alle classi meno abbienti. L’area delle 366 fosse venne chiusa nel 1890, dopo aver accolto centinaia di migliaia di corpi, ma a partire dagli anni ’60 del secolo scorso sono stati aggiunti loculi al muro perimetrale. Il cortile del cimitero è suddiviso in 366 ambienti ipogei, una fossa per ogni giorno dell’anno in modo da consentire l’inumazione ordinata dei morti secondo un criterio cronologico.

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