giovedì, Settembre 19, 2024
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Autonomia differenziata, la Campania presenta ricorso alla Corte Costituzionale

Il ricorso con il quale si chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare l’illegittimità della legge Calderoli sull’autonomia differenziata è stato notificato dalla Regione Campania alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Nel ricorso, in particolare, si denuncia “che la legge consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed incontrollata, anche in materie riguardanti diritti fondamentali e servizi di civiltà, come la sanità, la scuola pubblica, la previdenza integrativa, la protezione civile, da minare la stessa sovranità dello Stato e rompere l’unità nazionale e l’eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese”.

Sud sempre più povero ed arretrato, dunque, e Nord con una capacità competitiva ancora più sviluppata. Una legge, secondo le Regioni meridionali, che spacca in due il Paese. A sostegno della richiesta, il ricorso si articola in quindici motivi. Cinque vengono considerati i motivi principali di illegittimità. Il professor Francesco Marone, Ordinario di Diritto costituzionale, in affiancamento all’Avvocatura regionale, sostiene tra l’altro che “come autorevolmente affermato dal Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Prof. Paolo Maddalena, la legge costituisce ‘un enorme pericolo per l’unità giuridica e economica dell’Italia’”.

Sul tema è intervenuto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani (Forza Italia) che ha ribadito la necessità di applicare l’Autonomia differenziata solo dopo aver approvato i Lep, ossia i livelli essenziali delle prestazioni. Il suo partito ha fatto approvare un ordine del giorno per impegnare il governo in questo senso, e da tempo ripete che continuerà a “vigilare” affinché la riforma “garantisca tutti i cittadini italiani, da nord a sud”.

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