Avella, confronto tra preistoria ed età moderna: scoperte nuove meraviglie
Nuove scoperte e studi recenti proiettano Avella, piccolo comune nell’entroterra irpino, tra i luoghi con maggiore ricchezza storica e culturale della Campania. Per raccontare il presente e il futuro dell’area, il Comune e l’Università degli Studi del Molise (Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della formazione), hanno organizzato un convegno. Il tema scelto è stato: “Alle sorgenti del Clanio: Avella tra preistoria ed età moderna”. Giornata divisa in due momenti, intervallati dalla visita guidata alla Grotta di S. Michele, meta di pellegrini sin dal medioevo, che ha assunto una rilevanza storico-artistica e religiosa in virtù degli straordinari cicli di affreschi custoditi al suo interno. L’apertura dei lavori è stata affidata al sindaco, Vincenzo Biancardi.
Il professor Carlo Ebanista, si è soffermato proprio sui cicli pittorici presenti nella chiesa rupestre di san Michele. Mentre il Vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino, ha voluto evidenziare il valore religioso delle recenti scoperte.
L’iniziativa, a cui hanno preso parte anche il presidente della Fondazione Premio Cimitile, felice Napolitano e la Sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino, Raffaella Bonaudo, ha rappresentato un’importante occasione per promuovere la conoscenza e la valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale e storico di Avella. Che spazia dalla preistoria all’età moderna, evidenziando il ruolo centrale che la città ha svolto nel corso dei secoli come crocevia di culture e civiltà.
(Interviste nel video allegato)