giovedì, Aprile 25, 2024
HomeEconomiaBalneari, poche spiagge libere e nodo concessioni irrisolto

Balneari, poche spiagge libere e nodo concessioni irrisolto

La transizione ecologica al centro delle scelte imprenditoriali del futuro per un settore alle prese con l'applicazione delle norme Ue

Un indotto di oltre 45mila lavoratori che in Italia conta 10443 imprese classificabili come balneari, comprendendo anche quelle legate ad altre funzioni ad esempio, quelle ricettive. A poche settimane dall’inizio della nuova stagione estiva ci si interroga su come intervenire nella spinosa questione delle concessioni.

Da qualche giorno sono giunte prime aperture da parte dell’Ue, che ha stabilito che vanno ripagati gli investimenti a chi deve lasciare gli stabilimenti. Una decisione che però non basta. Bisogna fare chiarezza su una situazione difficile come la necessità di una mappatura da parte del governo rafforzando nel contempo la collaborazione con gli amministratori locali.

VALORIZZAZIONE DEI LUOGHI E DEGLI INVESTIMENTI

Il racconto della valorizzazione dei luoghi, degli investimenti fatti, dell’organizzazione è essenziale da fare in sintonia per gestire questa fase transitoria anche da un punto di vista normativo per salvaguardare gli imprenditori e i diritti dei cittadini. Salvatore Trinchillo, vicepresidente SIB lancia l’allarme mare specie nella città di Napoli.

Il primo cittadino Gaetano Manfredi auspica in una soluzione in tempi brevi ma invita anche le imprese alla transizione ecologica.

Skip to content