Si era trasferito in Germania ma non aveva interrotto la sua “carriera criminale”, continuando a compiere rapine a mano armata. Per questo motivo è stato arrestato, ma nel carcere di Ausburg Gablingen ha fornito false generalità. Sosteneva di chiamarsi Ferdinando Girone, classe 1983, ma la menzogna non ha superato l’analisi delle impronte digitali. Quando la gendarmeria tedesca ha appurato che invece si trattava di Gennaro Aprea, ricercato in Italia proprio per rapina, ha avvisato i carabinieri italiani. L’uomo era nella lista degli indagati che i militari del nucleo investigativo del comando provinciale e quelli della compagnia Vomero coordinati dalla procura di Napoli Nord avevano arrestato perché ritenuti gravemente indiziati a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere e rapina aggravata dall’uso di armi, commessi con la tecnica del cosiddetto filo inverso. Una banda alla “point break”, sgominata un mese fa, che aveva messo a punto colpi per 150mila euro.
I carabinieri avevano cercato il 40enne e le indagini avevano portato tutti gli elementi a ritenere che fuggito all’estero, proprio destinazione Germania. Le indagini, però, non sono terminate ed è stato attivato uno specifico canale di cooperazione internazionale di polizia per rintracciarlo. La svolta 24 ore fa quando, proprio dalla Germania, arriva la segnalazione da un carcere di Augsburg Gablingen. Aprea era stato arrestato per rapina aggravata ma aveva fornito alla polizia tedesca delle false generalità. Fuga finita e procedura, già avviata, per l’estradizione in Italia.