Beni confiscati, le istituzioni campane convocano il terzo settore
La lentezza burocratica, l’esigenza di maggiori finanziamenti e la necessità di una maggiore collaborazione tra istituzioni e territorio sono le principali criticità relative alla gestione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata emerse nel corso del dibattito “Rigenerare, riqualificare e restituire”.
Troppo spesso infatti, la mancanza di fondi, sommata all’assenza di una progettazione pregressa e alle tempistiche della giustizia italiana portano a storture.
Per questo il Comune di Napoli ha voluto promuovere nella sala dei Baroni del Maschio Angioino un momento di confronto tra rappresentati delle istituzioni ed esponenti del terzo settore con l’obbiettivo di trovare nuove e più efficaci strategie per la valorizzazione delle strutture sequestrate così da restituirle realmente alla cittadinanza.
I lavori, aperti dalla presidente del Consiglio Comunale Enza Amato, hanno visto anche l’intervento dell’assessore alla Legalità Antonio De Iesu. (Interviste in video allegato).
È stato invece Bruno Corda, direttore dell’agenzia Nazionale beni sequestrati e confiscati, a porre l’accento sul bisogno della collaborazione con i comitati e le associazioni. (Intervista in video allegato)