Blitz poche ore fa di un gruppo di animalisti al villaggio della Coldiretti in piazza Municipio a Napoli, con gli organizzatori costretti a interrompere uno dei dibattiti previsti dal programma della manifestazione.
IL VOLANTINO DELLA PROTESTA
Gli attivisti e le attiviste del nuovo collettivo antispecista Spazio Animale, con il supporto di Fridays For Future Napoli e Lea ClimaX hanno manifestato per portare in luce le problematicità di questo evento.
Spazio Animale è un collettivo napoletano di giustizia radicale antispecista e intersezionale, cioè si batte per la giustizia climatica e alimentare e si oppone a qualsiasi sfruttamento di animali di specie non umana per benefici e scopi umani affiancando le altre lotte di liberazione delle soggettività oppresse.
Le attiviste e gli attivisti hanno interrotto un convegno sull’ecoansia e sulla sostenibilità del cibo locale, ponendo in essere il fatto che non basti mangiare locale per ridurre le emissioni, siccome l’industria zootecnica è la causa principale di inquinamento per emissioni di metano, utilizzo di suolo e risorse”.
La protesta ha scatenato la reazione di chi partecipava al dibattito in quel momento. I manifestanti denunciano aggressione da parte degli organizzatori e delle forze dell’ordine.
”Dopo pochi minuti- recita il volantino- gli attivisti sono stati insultati e poi spintonati, strattonati e portati via con forza dall’assistenza di Coldiretti e dalla celere.
Un’attivista è stata tirata per la maglia dal tavolo e fatta cadere per terra, riportando un taglio sulla caviglia.
Un ragazzo è stato trascinato via dalla celere dopo che Successivamente è arrivata la Digos e gli attivisti e le attiviste hanno concordato per un dialogo con l’onorevole presente.
Tuttavia il servizio di sicurezza Coldiretti hanno allontanato nuovamente gli attivisti e le attiviste.
Lo spirito inclusivo e genuino di Coldiretti potete vederlo dai video: l3 attivist3 non hanno avuto la possibilità di esprimersi ed uno di lor3 è stato portato via di peso dalle forze dell’ordine.
Genuinità, inclusione, transizione ecologica, si praticano secondo Coldiretti, ENI ed Israele reprimendo chi protesta ed invisibilizzando le contaminazioni che si ritiene fare emergere rispetto al modello di sviluppo estrattivista e carnista?
Il Villaggio Coldiretti è una trovata pubblicitaria dell’orrore, con la quale l’associazione punta a tutelare i suoi interessi privati a discapito della collettività. Un evento dipinto di verde, che elogia la sostenibilità e il benessere animale delle sue aziende portando in una piazza urbana animali considerati “da reddito”.
Tuttavia, i principali partner che si trovano al villaggio come Granarolo, Gruppo Cremonini, Parmigiano Reggiano sono stati più volte sanzionati per le condizioni degli animali rilevate nei loro allevamenti nel nord Italia.
Coldiretti sta portando avanti da anni attività di lobbing, attraverso campagne antiscientifiche e attività di disinformazione, greenwashing e pinkwashing, con il coinvolgimento di grandi multinazionali come Mc Donald’s, a sostegno dei grandi produttori di carne e derivati, responsabili primari della crisi climatica.
Inoltre, il main partner di Coldiretti è Eni, azienda premiata con una nuova licenza per l’esplorazione del gas naturale nel territorio palestinese occupato dal governo israeliano,contribuendo al genocidio in atto. Per questo motivo lo slogan degli attivisti e delle attiviste è: “Coldiretti e Eni padroni con i corpi e le terre degli altri”.
È inaccettabile che l’amministrazione comunale di Napoli abbia promosso un evento simile ignorando l’attuale situazione in Medio Oriente, delle attività inquinanti promosse da Eni e del resto delle aziende coinvolte e promuovendo la falsificazione delle condizioni degli animali negli allevamenti.
Pretendiamo una conversione del sistema alimentare in un sistema veramente sostenibile e accessibile per tutti e che si smetta di sostenere qualsiasi azienda”