Hanno fatto irruzione nell’aula del Dipartimento di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli dove, da li a breve, si sarebbe dovuta tenere un’iniziativa di raccordo tra ENI, multinazionale colosso dell’energia e gli studenti. Protagonisti i rappresentanti della Rete Studentesca per la Palestina con gli attivisti di Fridays For Future Napoli, Laboratorio Ecologista Autogestito ClimaX.
LE RAGIONI DEL BLITZ
Questo il volantino di protesta: “Un’azione necessaria che sostanziamo oggi stesso alle 14.00 con una conferenza realmente ecologista, dove attivisti climatici e solidali con la Palestina prenderanno parola: l’ambiente non è una questione neutrale, non può esserci alcuna transizione ecologica mentre civili innocenti vengono massacrati da uno degli eserciti più potenti della terra frattanto che ENI regala appunto agevolazioni ad Israele per proseguire nelle politiche estrattiviste, probabilmente anche per via delle posizioni più che reazionarie del nostro governo circa il massacro dei palestinesi”.
ENI, LEONARDO E FEDERICO II NEL MIRINO DEI MANIFESTANTI
Gli attivisti non hanno mancato di affermare che “ENI non è la sola multinazionale che, eufemisticamente, rappresenta un problema. La Federico II non si fa scrupolo di intrattenere rapporti anche con Leonardo, presieduta proprio dall’ex ministro per la transizione ecologica Cingolani e le cui armi vendute ad Israele sono complici del massacro di civili palestinesi a Gaza. Tutto ciò è inaccettabile.”