La prima intuizione la ebbe l’abate Giovanni Maria della Torre, sul finire del 1700. Re Ferdinando II di Borbone, su queste premesse, quasi 100 anni dopo, istituì l’Osservatorio Vesuviano come osservatorio meteorologico per studiare il legame fra i fenomeni meteorologici e quelli vulcanici. Nel 2021 uno studio pubblicato sulla rivista “Water”, a firma dei docenti federiciani Nicola Scafetta e Adriano Mazzarella, era tutto centrato sull’influenza della pioggia sull’occorrenza dei tremori sismici ai Campi Flegrei.
VANORIO: “LA DINAMICA DEI FLUIDI IDROTERMALI”
Oggi, nel 2025, una geofisica puteolana, direttrice del laboratorio di Fisica delle Rocce e dei Geomateriali alla Stanford University, Tiziana Vanorio, è ancora più precisa: “Il sollevamento del suolo legato al bradisismo è causato principalmente dai fluidi idrotermali, che aumentano a causa delle piogge e delle infiltrazioni d’acqua nel sottosuolo”. Vanorio, nel corso di un convegno di studi che si è tenuto a Pozzuoli, ha aggiungo: “Il serbatoio si sta allargando e la pressione sta aumentando nel tempo, non si possono escludere eruzioni freatiche”. Scenario apocalittico, che non è meno disastroso di una ipotetica eruzione magmatica e che allargherebbe enormemente la platea della popolazione interessata.
COSA PROVOCA I TERREMOTI DEL BRADISIMO?
Ma come avviene il fenomeno? Cosa provoca i terremoti? Secondo gli studi l’acqua piovana, o quella proveniente dal mare, più fredda, nell’impatto con quella della caldera, provocherebbe micro esplosioni nel sottosuolo. Di qui il boato che precede i terremoti. L’acqua che entra viene confinata nel serbatoio naturale, dunque la pressione aumenta e così inizia la deformazione delle rocce che provoca la sismicità.
E’ POSSIBILE MITIGARE I RISCHI DEL BRADISISMO?
E’ possibile compiere azioni per mitigare il rischio? Secondo la scienziata si: “Una prima cosa che andrebbe fatta — ha spiegato – è il censimento di tutti i pozzi superficiali del territorio e verificare la condizione della falda nel tempo, ciò permette di avere un riferimento sulla pressione del serbatoio. Bisogna prestare attenzione anche alle temperature delle fumarole. Normalmente ci si focalizza sull’aumento delle temperature ma in questo caso, ci sono dati che rilevano una diminuzione della temperatura della fumarola di Pisciarelli. La diminuzione dipende dall’ingresso di acqua fredda. Se si riuscisse ad aspirare l’acqua attraverso i pozzi già creati, si potrebbe diminuire la pressione del serbatoio”