Caivano modello per il riscatto e punta sul nuovo centro “Delphinia”. Da epicentro del degrado nazionale, teatro di volenze terribili con protagonisti bambini e bambine, a esempio per il recupero. Un esempio per quello che può e deve accadere a tutte le aree degradate del Paese.
LA RINASCITA DELLA COMUNITA’
Da simbolo di degrado a quello di rinascita per un’intera comunità. Ieri alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanbattista Fazzolari, e del ministro dello Sport, Andrea Abodi, è stata abbattuta la vecchia insegna ed è stata posta la prima pietra per i lavori di ristrutturazione, che secondo il programma stabilito dovranno essere ultimati a maggio in modo che il mese successivo – dopo l’affidamento alle Fiamme oro della polizia – il centro possa essere pienamente fruibile.
IN AZIONE L’ESERCITO
In tre mesi i militari del 10mo Reparto Infrastrutture dell’Esercito e quelli del genio della Brigata Garibaldi, in una complicata operazione di bonifica, hanno portato via di tutto. Rifiuti di ogni specie, compreso dell’amianto. E poi un tappeto di siringhe. Infatti quella struttura sportiva, abbandonata da poco più di cinque anni dopo essere stata vandalizzata e saccheggiata, era diventata il ritrovo abituale di giovani tossicodipendenti. Prima della prossima estate diventerà ben altro: piscina, campi di calcio, di tennis, di padel accanto ad un centro polifunzionale per la cultura ed un boschetto. In tutto sette ettari che rappresenteranno un importante polo di attrazione, con un boschetto già risistemato dai carabinieri forestali.