venerdì, Novembre 15, 2024
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Calcioscommesse, Izzo “Simulai un infortunio per non essere coinvolto in una combine”

Ho simulato un infortunio per non essere coinvolto in una combine”. A rivelarlo, il difensore napoletano del Torino e della Nazionale Armando Izzo rispondendo alle domande del sostituto procuratore antimafia Maurizio De Marco nell’ambito del processo su scommesse calcistiche e camorra nel Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli.

In occasione della partita Modena-Avellino di Serie B del 17 marzo 2014 Izzo, che allora vestiva la maglia della squadra irpina, non scese in campo. E ha spiegato il perché.

Izzo  ha raccontato di essere stato contattato, quando era a Secondigliano a casa della mamma, dal collega Luca Pini (come lui indagato in questo procedimento) che faceva anche il gioielliere, il quale gli doveva consegnare alcuni monili. Insieme con un’altra persona i due si  incontrarono in un ospedale dove però  c’erano anche Umberto e Antonio Accurso, elementi di spicco della camorra di Secondigliano e parenti di Izzo, insieme con altre persone.

Sentendo “puzza di bruciato” il calciatore riferisce di avere preso un taxi e di essere andato via dopo una sorta di approccio. Izzo, infine, ha anche ricordato di un altro approccio avvenuto diversi anni prima, quando era a Trieste, anche questo però  andato a vuoto.

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