lunedì, Novembre 17, 2025
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Camorra, maxi blitz napoletano: 44 arresti dei carabinieri

Le mani del clan Russo sulle attività economiche e sulle elezioni

Controllava, in maniera diretta e indiretta, tutte le attività economiche di tre comuni del Napoletano – Nola, Cicciano e Casamarciano – la camorra: è quanto emerge da una indagine della Dda di Napoli (pm Woodcock e Toscano) che ha portato i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna a eseguire 44 misure cautelari (34 in carcere e 10 ai arresti domiciliari) emesse dal gip Iaselli.    Il clan Russo, in particolare, avrebbe anche condizionato le elezioni amministrative a Cicciano, del maggio 2023, e a Casamarciano, nel mese di giugno 2022, ricorrendo all’intermediazione di terze persone.    I reati contestati sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata all’esercizio abusivo di giochi e scommesse, estorsione, tentata estorsione, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare i rispettivi clan camorristici di appartenenza, oltre che di scambio elettorale politico – mafioso.    I dettagli dell’operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri: “Niente più estorsioni porta a porta ma 2.0: il rampollo del clan laureato in ingegneria aveva iniziato a lavorare in uno studio e attraverso questo “imponeva una consulenza, un progetto, qualcosa di più sofisticato rispetto ai soliti metodi, che aggiorna il metodo di estorsione”. Parlando con i giornalisti il procuratore ha svelato come la camorra controllasse di fatto ogni attività in 3 comuni del nolano e come l’attività investigativa abbia portato alla luce un’alleanza tra lo stesso clan e i Ricciardi, organizzazione componente di rango dell’alleanza di Secondigliano. Grazie al lavoro nello studio, l’ingegnere – hanno sottolineato gli inquirenti – si imponeva nelle compravendite immobiliari e nelle pratiche edili al punto che anche la Curia di Nola ha dovuto subire la pressione del clan quando decise di mettere in vendita un terreno. I due clan si erano dotati di un’organizzazione capillare nel gioco on-line, con siti e agenti collegati all’organizzazione a cui dovevano corrispondere i proventi delle attività, altrimenti partivano le minacce”. Indagini sono ancora in corso invece sulle pratiche che riguardano un Caf e i migranti. “Quello dell’agro nolano – ha spiegato il maggiore Andrea Coratza, comandante del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna – è un territorio solo apparentemente tranquillo, ma nessuno denuncia”