Una panca, un lampadina e niente più nel metro e 20 centimetri del covo attribuito al superboss dei casalesi negli anni Ottanta, Antonio Bardellino. Mentre all’improvviso riemerge con forza l’ipotesi che il patriarca assoluto di casalesi e legato ai vertici della mafia siciliana non sia stato ucciso, nel 1988 in Sudamerica, nei giorni scorsi è stato rinvenuto il suo covo.
IL COVO RITROVATO A FORMIA MENTRE RIEMERGE LA PISTA DELLA SUA ESISTENZA IN VITA
Durante una perquisizione eseguita da Polizia e Carabinieri, è stato ritrovato un piccolo vano sotterraneo alto 170 centimetri in un appartamento in passato riconducibile al noto esponente della camorra campana.
OPERAZIONE CONGIUNTA POLIZIA E CARABINIERI
Al locale, ritrovato occultato al di sotto di un pavimento, si accedeva mediante una botola situata su binari scorrevoli ed una scaletta. Al suo interno è presente una panca e una lampadina.
La perquisizione è stata eseguita nell’ambito delle attività investigative per il tentato omicidio di Gustavo Bardellino, 43 anni, avvenuto nel febbraio 2022. Le indagini sono state coordinate dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e Napoli.