mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Campania, le zone rosse sempre più estese e a rischio

E De Natale insiste: "Il rischio per il bradisismo è un'eruzione freatica"

Campania, le zone rosse sempre più estese e a rischio

Le zone rosse in Campania ricoprono porzioni molto ampie di territori e, stante l’evoluzione degli ultimi mesi, sono sempre più a rischio. O meglio, a rischio è quella parte della popolazione che, negli anni, ha ignorato i pericoli ed ha costruito in barba a qualunque precauzione. Ciò  avvenuto in aree a ridosso del Vesuvio, dove la densità abitativa è inimmaginabile e, qualora il grande vulcano decidesse di risvegliarsi, migliaia di persone si troverebbero in una condizione di enorme criticità. Stesso ragionamento vale per l’isola d’Ischia, dove il saccheggio del territorio ha portato a costruire in un contesto di alta sismicità e di fragilità del territorio.

I RISCHI

I recenti accadimenti, come il terremoto di Casamicciola o l’alluvione nella stessa area, hanno dimostrato che la natura può essere devastante se non ci si mette in condizione di affrontare con intelligenza le emergenze. Secondo il rapporto Ispra 2023 in Campania, in un solo anno, è come se fosse sorta una città di 5,5 chilometri quadrati. Il caso più eclatante riguarda l’area dei Campi Flegrei. Fin dall’insediamento dei romani, è difficile da comprendere come le popolazioni abbiano deciso di insediarsi in una zona costantemente a rischio per eruzioni vulcaniche e terremoti. Certo la meraviglia dei paesaggi, il clima e la qualità del mare, sono risultati molto attraenti.

LO SCOTTO DI UN’URBANIZZAZNIONE SELVAGGIA

Ma oggi si paga lo scotto di una urbanizzazione selvaggia e senza regole. Per questo gli allarmi di questi giorni della comunità scientifica, a cui si è aggiunto oggi sulle colonne del Corriere del Mezzogiorno il vulcanologo Giuseppe De Natale, si susseguono. E stanno creando enormi disagi nelle comunità e in chi è chiamato a gestire le emergenze. De Natale, studioso di riconosciuta fama, sostiene che il bradisismo riprenderà vigore e che questa “tregua” non significa alcunché. Anzi aggiunge che le scosse potrebbero intensificarsi per numero e magnitudo. Ma ciò che allarma di più è che ribadisce il pericolo più grande: quello di una eruzione freatica, ovvero senza interessamento di magma ma solo di gas e vapore. Che non risulterebbe meno letale e che coinvolgerebbe centinaia di migliaia di persone.

IL GOVERNO AL LAVORO

Il Governo, in queste ore, sta ridefinendo la zona rossa bradisismo. Nel contempo i comuni iniziano a spingere per provvedimenti di salvaguardia delle abitazioni e di bonifica delle vie di fuga. Si ragiona sull’emergenza, ma si vive alla giornata. In questo paradiso in terra che balla sulla bocca dell’inferno.

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