In 40 anni non è stato fatto un solo passo in avanti per redigere un piano di evacuazione dei Campi Flegrei aggiornato e plausibile. Ieri il Governo ha deciso che bisogna farlo in due mesi ed ha stanziato 52 milioni di euro per una mappatura del rischio e la realizzazione di una struttura di supporto. Fondi che andranno a quei comuni che hanno totalmente abbandonato il problema e che oggi esultano, pur ballando sulla bocca di un vulcano che se decidesse di esplodere raderebbe al suolo metà del Mediterraneo. Il fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei ha ripreso vigore negli ultimi due anni con continue scosse che da quest’estate continuano a tenere in apprensione la popolazione. Con esperti o presunti tali che quotidianamente si affannano a disegnare scenari possibili ma che non si possono assolutamente prevedere.
PAROLA D’ORDINE “MONITORAGGIO”
La parola d’ordine è “monitoraggio”. L’Osservatorio vesuviano tiene sotto stretto controllo l’area, con l’analisi minuto per minuto dei parametri legati alla composizione dei gas che fuoriescono dalla Solfatara e la distanza del magma dal sottosuolo. Finché galleggia a 6 chilometri di profondità non c’è rischio di eruzione imminente. Cosa diversa per i terremoti superficiali tipici del bradisismo che rischiano di compromettere abitazioni ed edifici pubblici oltre a condizionale psicologicamente chiunque abiti nell’area.
LA CORSA CONTRO IL TEMPO
Tornando al decreto del Governo, è prevista una struttura di supporto dedicata e centralizzata nel Dipartimento della Protezione civile e un coordinamento strettissimo con Prefettura, Regione Campania, Città metropolitana e Comuni interessati. Le amministrazioni potranno avvalersi anche delle professionalità e delle tecnologie del Consiglio superiore dei lavori pubblici, del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Campania-Molise-Puglia-Basilicata e degli Ordini professionali per le figure ad elevato skill operativo. Queste le line principali del decreto Campi Flegrei, approvato ieri in Consiglio dei ministri, presieduto dal vicepremier Antonio Tajani, su proposta del ministro Nello Musumeci. Da oggi comincia la corsa contro il tempo.