sabato, Novembre 23, 2024
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Carceri, disordini a Santa Maria Capuavetere

"Gravissimi disordini, con detenuti che avrebbero asserragliato alcune sezioni detentive dopo averle vandalizzate

“Gravissimi disordini, con detenuti che avrebbero asserragliato alcune sezioni detentive dopo averle vandalizzate e, sembrerebbe, aver temporaneamente trattenuto un paio di operatori del corpo di polizia penitenziaria, sarebbero in corso presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere – a renderlo noto in un comunicato, Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. Di nuovo il carcere sammaritano sotto i riflettori, dopo le torture della polizia penitenziaria sui detenuti, come ritorsione per le rivolte durante la pandemia nel 2020. Episodio da cui è scaturito un processo.

DISORDINI NEL PADIGLIONE VOLTURNO

I disordini, stando alle poche notizie trapelate solo grazie alla nota del sindacato “sarebbero da qualificare come vera e propria rivolta e interesserebbero l’intero reparto Volturno con circa 250 detenuti presenti”. Da fonti ancora da verificare, la redazione ha appreso che i disordini sarebbero scaturiti dal ritrovamento di telefonini nelle celle di alcuni detenuti. Al sequestro degli apparecchi si sarebbe poi scatenata la protesta contro gli agenti della Penitenziaria.

NOTIZIA DIFFUSA DALLA UIL

La Polizia penitenziaria starebbe intervenendo per ripristinare l’ordine, anche con unità libere dal servizio e appositamente richiamate, e sul posto starebbero accorrendo varie autorità”. Da quanto si apprende (fonte Ansa), all’origine della vicenda ci sarebbe un permesso di uscita negato a un detenuto e quindi non il sequestro di telefonini, rinvenuti nelle celle. Secondo sempre quanto riporta l’Ansa, “la vicenda è accaduta nella tarda mattinata di oggi, quando un detenuto del Volturno ha chiesto un permesso per andare a trovare in ospedale il fratello, in fin di vita dopo un agguato subito la notte di Capodanno nel rione Iacp di Santa Maria Capua Vetere. Il magistrato ha chiesto del tempo per valutare la richiesta, il detenuto non voleva invece attendere e ha iniziato a protestare; quindi, intorno alle 13, ha coinvolto altri detenuti e tutti insieme si sono asserragliati al terzo piano del reparto, chiudendo le porte e impedendo agli agenti penitenziari di entrare. Il gruppo ha provocato parecchi danni, fin quando verso le 15.30 è giunto il magistrato di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere Marco Puglia, che con il vicedirettore del carcere Marco Casale ha iniziato la trattativa con i detenuti; dopo alcune decine di minuti la protesta è rientrata”.

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