L’Ospedale Cardarelli di Napoli punta sull’innovazione con il lancio del progetto pilota di digitalizzazione delle cartelle cliniche. Questa iniziativa ha permesso la trasformazione di ventimila cartelle cartacee in documenti digitali, aprendo le porte a un futuro più efficiente e sostenibile per l’istituto ospedaliero.
L’iniziativa ha consentito la conservazione sostitutiva delle cartelle cliniche, ma ha anche garantita l’integrità e la validità dei documenti digitalizzati.
L’ARCHIVIAZIONE DELLE CARTE CLINICHE
Fino ad oggi l’archiviazione delle cartelle cliniche del Cardarelli richiedeva la conservazione delle copie cartacee per un tempo illimitato. E portando un’enorme accumulazione di documenti che si estendeva per ben 20 chilometri. Questa situazione anomala ha reso evidente la necessità di adottare soluzioni innovative per liberare spazio. E per semplificare le pratiche amministrative e migliorare l’accessibilità alle informazioni sanitarie. Il progetto di digitalizzazione delle cartelle cliniche del Cardarelli è stato progettato per affrontare queste sfide e rivoluzionare l’intero sistema ospedaliero.
PROGETTO PILOTA CON IL CONSIGLIO DEL NOTARIATO
Il progetto pilota, presentato questa mattina presso l’ospedale più grande del Sud Italia, ha suscitato grande interesse e attenzione. Il direttore del Cardarelli, Antonio D’Amore, ha spiegato che si tratta di un’iniziativa sperimentale unica in Italia. E che si spera possa diventare un modello esecutivo per altri ospedali. Il Cardarelli ha collaborato strettamente con il Consiglio del Notariato e la Sovrintendenza Archeologica, assicurando la corretta archiviazione e certificazione dei documenti digitali. Grazie a questa iniziativa, sono stati archiviati venti anni di cartelle cliniche. Consentendo ai professionisti sanitari di accedere facilmente a informazioni preziose che potrebbero rivelarsi utili per il trattamento delle malattie future.