venerdì, Novembre 15, 2024
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Cartelle esattoriali nulle o non pagate, adesso cosa farà il fisco

Il vice ministro all'Economia, Maurizio Leo, sta lavorando a una riforma fiscale per migliorare i rapporti tra il Fisco e i contribuenti.

Cartelle esattoriali nulle o non pagate, adesso cosa farà il fisco

Il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, sta lavorando a una riforma fiscale per migliorare i rapporti tra il Fisco e i contribuenti italiani, evitando contenziosi che potrebbero finire dinanzi ai giudici tributari.

Tra i capisaldi della riforma ci sarà una rivoluzione degli accertamenti fiscali, in modo da ridurre le liti con l’Agenzia delle Entrate, e una revisione del meccanismo dell’autotutela, che dovrebbe diventare obbligatoria per l’amministrazione fiscale.

RIFORMA FISCALE PER MIGLIORARE RAPPORTO FISCO E CONTRIBUENTI

Al momento, se un contribuente riceve un atto di accertamento fiscale o una cartella esattoriale e ritiene che la pretesa sia ingiusta, può presentare un’istanza di autotutela all’Agenzia senza particolari formalità. Tuttavia, non c’è un obbligo di risposta da parte dell’amministrazione, e la presentazione dell’

La riforma fiscale dovrebbe rendere obbligatoria la risposta dell’amministrazione all’istanza di autotutela, sia che si tratti di un’accettazione sia che si tratti di un rifiuto.

L’obiettivo è di migliorare i rapporti tra i cittadini che pagano le tasse e il Fisco, evitando il contenzioso tributario, le cui pendenze al 30 settembre 2022 si attestano ancora a quota 274.863.

PREVISTO IL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

Inoltre, un altro tassello della riforma riguarderà il “concordato preventivo biennale” tra le imprese e l’Agenzia delle Entrate, un progetto che permetterebbe alle piccole imprese e alle partite IVA di accettare o rifiutare la dichiarazione delle tasse “precompilata” dall’Agenzia stessa .

CON ADESIONE AL CONCORDATO STOP ACCERTAMENTI PER DUE ANNI

In questo modo, l’impresa, l’artigiano o il commerciante che accetta il calcolo delle tasse fatto dall’Agenzia delle Entrate potrà lavorare serenamente senza essere disturbato da accertamenti fiscali per due anni.

Se invece fattura di più di quanto ha calcolato l’Agenzia, “te lo tieni in tasca”, ha spiegato Leo, in una logica di semplificazione. Se il contributo non accetta la “proposta” del Fisco, gli accertamenti scattano immediatamente.

La riforma fiscale dovrebbe entrare in vigore entro la prima metà di marzo e mirare a semplificare la vita dei contribuenti italiani e migliorare i rapporti con l’Agenzia delle Entrate, ridurre le liti fiscali e aumentare la trasparenza nel rapporto tra Fisco e cittadini.

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