Caso Consip, 8 assolti tra cui imprenditori Romeo e Bocchino
“Il fatto non sussiste e il fatto non costituisce reato”. Queste le formule utilizzate dal tribunale di Roma nell’ambito del processo principale sul caso Consip, che ha così assolto otto persone e ne ha condannate due.
Tra gli otto assolti l’imprenditore Alfredo Romeo, l’ex parlamentare Italo Bocchino, Tiziano Renzi (padre di Matteo Renzi), l’ex ministro Luca Lotti, l’imprenditore Carlo Russo, l’ex comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia, l’ex presidente di Pubbliacqua Firenze, Filippo Vannoni e Stefano Pandimiglio.
Sono stati invece condannati rispettivamente a 1 anno e 6 mesi e a 3 mesi l’ex maggiore del Noe, GianPaolo Scafarto e il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa.
L’INCHIESTA CONSIP
L’inchiesta che ha coinvolto la Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) venne aperta nel 2016 e partì da Napoli ma fu poi trasferita a Roma.
L’apertura del caso Consip risale al mese di dicembre di quell’anno, quando vennero disposte dal pm della Dda di Napoli le perquisizioni nell’abitazione e negli uffici di Marco Gasparri, dirigente della centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana. Il quale ricevette insieme a Romeo avvisi di garanzia per le ipotesi di reato di associazione per delinquere e corruzione in concorso con altre persone.
I reati contestati dalla procura di Roma a vario titolo: millantato credito, traffico d’influenze, tentata estorsione, favoreggiamento, falso, rilevazione di segreto.