Si è concluso senza incidenti il presidio di solidarietà con Ciro Esposito e gli altri tifosi del Napoli feriti dagli ultrà della Roma prima della finale di Coppa Italia. La risposta dei gruppi del tifo organizzato all’ iniziativa dello zio di Ciro, Vincenzo Esposito, ex sindacalista della Cgil, con l’appoggio dei Centri sociali, è stata molto tiepida. Di ultrà in piazza Dante ce n’erano pochi e nessun gruppo organizzato ha esposto le proprie insegne. A mescolarsi con gli attivisti del centro sociale ”Insurgencia” e dei frequentatori di “Officina ’99” , sono stati solo alcuni “cani sciolti” del tifo. Un grande striscione, tracciato con spray azzurro, diceva ”per la città e per i nostri ragazzi” ed alcuni degli intervenuti ad un’assemblea improvvisata hanno parlato di ”campagna dei mass-media contro Napoli”, stigmatizzando l’eccesso di spazio dato a ‘Genny ‘a carogna’, rispetto alla gravità dell’assalto degli ultrà romanisti guidati da Daniele De Santis. Ma altri interventi hanno proposto la chiave di lettura ‘antifascista’ degli scontri, attribuiti alle ‘tifoserie neofasciste’. Cartelli contro il ministro Alfano e contro Silvio Berlusconi sono stati esposti dagli organizzatori dell’iniziativa.”Dagli stadi alle città la repressione non ci fermerà”, era scritto su un altro striscione esposto dai manifestanti.
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