sabato, Dicembre 21, 2024
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Cetara, continuano le ricerche del ventinovenne disperso in mare

Cetara, continuano le ricerche del ventinovenne disperso in mare

Non hanno dato ancora esito le ricerche in mare del 29enne salernitano che risulta disperso da lunedì pomeriggio in Costiera Amalfitana. Capitaneria di Porto e vigili del fuoco stanno dragando in lungo ed in largo il tratto tra il porto di Cetara e la spiaggia di Erchie (Maiori), nella speranza di recuperare il corpo del giovane morto dopo essere caduto da un’imbarcazione.

ERA IN BARCA CON GLI AMICI QUANDO È FINITO IN MARE

Si tratterebbe di un incidente. Il ragazzo, un cuoco impiegato in una struttura di Salerno, era in barca con due amici quando, probabilmente a causa di una virata improvvisa, è finito in acqua. Stava guardando il cellulare e non si è accorto di nulla.

A quel punto, gli amici nel tentativo di recuperarlo, avrebbero effettuato una manovra errata colpendolo con le eliche.

A COORDINARE LE RICERCHE LA CAPITANERIA DI PORTO

Le ricerche sono coordinate dalla Capitaneria di Porto di Salerno, guidata dal comandante Attilio Maria Daconto.

In mare anche i  che stanno sorvolando la zona con un elicottero con sommozzatori a bordo.

UNDICI GIORNI FA LA TRAGEDIA CHE HA VISTO COME PROTAGONISTA ADRIENNE VAUGHAN

Il tragico evento è accaduto undici giorni dopo la tragedia, in uno specchio d’acqua non poco distante. In quella circostanza perse la vita la turista statunitense Adrienne Vaughan. Sullo scontro tra il gozzo preso a noleggio e il veliero Tortuga, avvenuta al largo del Fiordo di Furore, è stata aperta un’inchiesta della Procura della Repubblica di Salerno per accertare le responsabilità.

GLI AMICI RACCONTANO DI AVER PROVATO AD AFFERRARE L’AMICO

Tornando all’incidente di Cetara, i due che erano a bordo del natante, giovanissimi e salernitani, avrebbero raccontato di aver provato da afferrare la mano dell’amico prima che il corpo si inabissasse. Risucchiato in mare.

L’ipotesi è che sia stato colpito mortalmente dalle eliche. E’ evidente che si tratta di persone poco esperte nella navigazione perché è noto che, in queste circostanze, la prima cosa da fare è fermare i motori per evitare proprio di colpire il naufrago. In questa circostanza la manovra è risultata fatale per un ragazzo che voleva solo trascorrere una giornata in mare con gli amici.

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