É il disagio sociale e lavorativo che affligge la città di Napoli la grande sfida per la Chiesa.
Indica la strada da seguire ai rappresentanti della diocesi cittadina l’arcivescovo di Napoli, don Domenico Battaglia.
Oggi ricorre un anno dal suo insediamento alla guida della curia partenopea e così, il successore del cardinale Crescenzio Sepe ha celebrato la liturgia in occasione della Festa della presentazione di Gesù al Tempio.
Un mese fa, don Mimmo Battaglia aveva invitato tutti i rappresentanti delle istituzioni cittadini, dal sindaco al prefetto, ai vertici delle forze dell’ordine, a impegnarsi per i giovani della città e nel corso della sua omelia è tornato ad affrontare il tema del disagio sociale.
“Questo tempo ha fatto emergere con più evidenza tutte le problematiche pastorali, teologiche e spirituali con cui la Chiesa si confronta da decenni. Spesso sento ripetere: è tutta colpa della pandemia. La pandemia di colpe ne ha e tante, ma non diamo alla pandemia colpe che non ha.
“I fedeli – ha aggiunto l’arcivescovo- vanno cercati uno per uno, con discrezione, ma anche con delicatezza, premura, attenzione sincera. Abbiamo bisogno di riscoprire la bellezza delle relazioni all’interno delle nostre comunità”. E questo in un momento in cui “le nostre comunità sono segnate dal disagio lavorativo, economico e sociale. E’ una sfida grande per la Chiesa, un tempo in cui fare esperienza nuova dell’amore di Dio che non viene meno e a cui rispondere concretamente oggi, con il nostro sì”.
In Cattedrale tante le realtà impegnati con i giovani che hanno risposto all’appello di don Battaglia. Tra questi Maria Rosaria Soldi, Presidente dell’Azione cattolica di Napoli Intervista