È già un caso l’inaugurazione e l’immediata chiusura della libreria Mondadori nella Galleria Umberto I di Napoli, avvenuta lo scorso fine settimana. È durata poche ore l’apertura del megastore, prima che gli agenti della Polizia Municipale ne decretassero la chiusura per problemi legati ai documenti presentati in occasione dell’avvio dei lavori, e quindi ci si chiede perché i controlli non siano scattati nei mesi scorsi. Si presume ci sia un’incongruenza tra le dimensioni commerciali comunicate al comune e la reale superficie sulla quale insiste l’attività, problemi burocratici dunque di permessi che in alcune zone della città diventano vincolanti e in altre invece pare non siano assolutamente considerati se si valuta il proliferare di attività abusive di ambulantato selvaggio e di totale disinteresse nei controlli sul commercio. In questo ora e comunque i gestori della Mondadori e gli uffici del comune al lavoro per dirimere la questione. Occorrerà adeguare la scia con la dicitura realtà di media struttura che consentirebbe di giustificare l’estensione oltre i mille metri quadrati dell’area di vita alla vendita. È noto che l’Italia è governata dalla burocrazia che comunque deve essere conosciuta da chi redige i documenti ed è singolare che i rappresentanti di una realtà così importante siano inciampati in questo errore. A meno di ulteriori pesanti lavori di adeguamento dunque c’è all’accanto aprire i battenti Starbucks, la caffetteria statunitense che lancia la sfida alla città del caffè.