domenica, Novembre 24, 2024
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Clochard, un’emergenza che mette a dura prova la città

Pochi fondi e troppe persone in stato di povertà a cui dare risposte, i nodi che l’amministrazione Manfredi non riesce a sciogliere

Clochard, un’emergenza che mette a dura prova la città.

Per ora, la situazione di degrado sociale e strutturale che da anni persiste sotto i colonnati della Galleria Principe di Napoli non potrà essere sanata. Pochi fondi e troppe persone in stato di povertà a cui dare risposte, i nodi che l’amministrazione Manfredi non riesce a sciogliere.

IN AUMENTO LA PRESENZA DI EXTRACOMUNITARI NON SOLO NELLA GALLERIA

La pandemia ha acuito ancora di più indigenza delle famiglie, molte delle quali da tre anni a questa parte hanno perso casa e lavoro e sono costrette a vivere per strada. Tanti anche gli extracomunitari giunti i città che non solo nella Galleria Principe ma anche nei giardini delle torri aragonesi, a Piazza Garibaldi e nei pressi dell’ex mercato ittico hanno creato la loro personalissima baracca. L’assessore Luca Trapanese, evidenzia le difficoltà ma prova a rilanciare: “Per affrontare questa crisi abbiamo attivato una serie di strategie: 5 unità di strada; 500 posti letto nei dormitori, con un aumento di 150 rispetto agli anni precedenti; circa 4ml di Fondi recuperati per haiusin sociale; 4 husing first con fondi PNNR; 2 nuovi centri diurni e di accoglienza con fondi PNRR; ampliamento Sai di Napoli con centro ascolto e orientamento al lavoro, lavanderia e guardaroba; attivato un tavolo povertà operativo 24h in condivisione con assessore De Iesu e Santagata; sottoscritto un protocollo di intesa tra Comune, ASL e Caritas; attivato un piano freddo con circa 100 posti letto extra; impegnati in tutto circa 20 milioni per i prossimi 3 anni”

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