venerdì, Novembre 22, 2024
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Clochard ucciso, sfida social prima del pestaggio

Convalida dell'arresto per i due minorenni sospettati del brutale omicidio del giovane ghanese a Pomigliano d'Arco

Quindici drammatici secondi ripresi da una telecamera di sorveglianza per scoprire in tutta la sua crudezza la barbara aggressione mortale del giovane ghanese a Pomigliano d’Arco.

I due minori incastrati dalle videocamere in strada: prima si avvicinano con l’inganno, condividendo un gesto di amicizia (“batti il cinque”) poi il primo pugno sul volto e l’aggressione. Frederick Akwasi Adolfo sbatte con la testa sul marciapiedi. I due scappano.

DRAMMATICHE LE IMMAGINI DELL’AGGRESSIONE CHE INCASTRANO I DUE MINORI

E il giovane rimane per ore ferito sul ciglio della strada prova a ripararsi all’interno di un androne. Un’attesa dei soccorsi che non è mai arrivata perché nessuno probabilmente ha visto o aiutato Frederick. Troppo tardi quando un uomo ha chiamato il 118. E’ morto in ospedale a Nola.

CONVALIDATO IL FERMO DEI DUE MINORENNI PER OMICIDIO VOLONTARIO AGGRAVATO DA FUTILI MOTIVI E DALLA CRUDELTA’

Oggi la convalida del fermo per i due minorenni da parte del gip del Tribunale per i minori di Napoli. Uno dei quali già noto alle forze dell’ordine per l’appartenenza ad una baby gang locale. Sospettato di aver distrutto i cavi di collegamento della videosorveglianza stradale di una zona di Pomigliano d’Arco. Probabilmente su incarico del clan locale. I sedicenni utilizzavano i social facendosi ritrarre con armi e inneggiando alla violenza.

Il reato contestato nei confronti dei due sedicenni è l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minori di Napoli a convalidato il fermo emesso nei confronti dei due sedicenni accusati di aver percorso a morte il clochard di origini ghanesi ucciso nei giorni scorsi a Pomigliano D’Arco, in provincia di Napoli. Il giudice ha anche disposto il trasferimento nel carcere minorile di Nisida. Il reato contestato dai carabinieri di Castello di Cisterna e di Pomigliano d’Arco dei confronti dei due sedicenni e l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.

L’UTILIZZO DEI SOCIAL DEI MINORENNI COINVOLTI NEL BRUTALE OMICIDIO

L’aggressione potrebbe trovare il movente proprio in una “challange”, come si usa sui social network. Una deriva davvero impressionante di violenza che mette al centro il disagio giovanile e la necessità di potenziare ogni azione sociale utile per contrastare questo tipo di pericolosissima devianza.

 

 

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