“In un territorio nel quale la mancata trasparenza negli affidamenti è già molto grave il fatto che le procedure negoziate siano state portate senza bando a 5,5 milioni di euro potrebbe determinare un vulnus ancora più grave”.
Lo ha affermato Luigi Della Gatta, presidente ANCE Campania, commentando l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti.
VANTAGGI LEGATI ALLA VELOCIZZAZIONE DEGLI AFFIDAMENTI
“Sicuramente il nuovo codice ha aspetti positivi: la contrazione dei livelli di progettazione e la possibilità di ricorso all’appalto integrato determineranno, almeno in teoria, una velocizzazione degli affidamenti. Però l’elemento preoccupante è che se non si procede effettivamente a una forte informatizzazione delle stazioni appaltanti ed a procedure rigorose e tacciabili per la selezione delle ditte da invitare alle procedure negoziate, si potrebbero determinare rischi seri di trasparenza, porgendo il fianco alla corruzione. In sostanza, ad oggi, c’è troppa discrezionalità da parte dell’ente che ha la possibilità di invitare alle gare fino a 5 min di euro 10 imprese senza una procedura standardizzata, validata e tacciabile”.
“L’altro aspetto – aggiunge Della Gatta – è il chiaro l’intento politico di questa scelta, perché tende a eludere la concorrenza sul territorio nazionale tra le imprese, favorendo, soprattutto al Nord, le imprese del territorio. Ma questo è in contrasto con una norma di legge che non consente di avvantaggiare le imprese, in contrasto con ciò che ci impone l’Europa”.
IMPATTO IN CAMPANIA DEL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI
“ Sarà impattante come in tutta la Nazione. Gli appalti fino a 5 milioni di euro costituiscono il 98% del mercato e quindi una fetta assai importante non solo del PNRR ma anche della prossima programmazione comunitaria, che sarà attuata prevalentemente dai Comuni e dagli enti periferici. Se si pensa che tra Pnrr e nuova programmazione dei fondi Pon Fesr, entro il 2030, sulla nostra Regione ricadranno appalti per circa 7 miliardi di euro, si comprende lo scenario. Le procedure di implementazione delle Procedure Negoziate dovranno essere oggetto di una disciplina rigorosa che scongiuri i rischi di trasparenza. Su questo tema come su altri registriamo un’apertura da parte del Governo ad un rodaggio in corso del Codice”.
ECCO LE PROPOSTE PER REGOLAMENTARE LE PROCEDURE NEGOZIATE
“Nelle more della definizione di regole rigorose per le procedure negoziate, siamo disponibili a suggerire alle stazioni appaltanti procedure di autodisciplina che possano garantire tale trasparenza. Ad esempio le stazioni potrebbero pubblicare manifestazioni di interesse agli operatori interessati ad essere invitati alle procedure negoziate e procedere a sorteggi pubblici delle ditte da invitare, utilizzando software certificati e validati per il sorteggio delle stesse.”