I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di due indagati affiliati al clan Polverino.
Già detenuti, in quanto ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio e della distruzione del cadavere del giovane Giulio Giaccio.
Fatti avvenuti a Marano di Napoli il 30 luglio 2000, data a partire dalla quale se ne erano perse le tracce.
Le indagini grazie anche alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito di appurare che la vittima
- operaio edile, era estranea a contesti di criminalità organizzata e che gli esecutori del delitto l’avevano erroneamente identificata per un soggetto che stava intrattenendo una relazione con la sorella di uno di essi, che non l’approvava.
- che si trovava nei pressi della propria abitazione, era stata raggiunta dagli indagati i quali, fingendosi poliziotti, l’avevano costretta a salire a bordo dell’autovettura su cui viaggiavano.
- pur avendo negato ogni coinvolgimento nella relazione, veniva uccisa con un colpo d’arma da fuoco ed il cadavere distrutto completamente, utilizzando acido.