Parliamo di Antonio Bassolino.
Visto che la par condicio non detta ancora tempi e modi della campagna elettorale e la parentesi giudiziaria è argomento superfluo da trattare, considerate le 19 assoluzioni in altrettanti processi, parliamo di chi al momento si è rubato la scena politica napoletana.
Se finanche Catello Maresca è arrivato a dichiarare che sarebbe andato ieri ad ascoltarlo in piazza, non fossero stati avversari alle amministrative di ottobre, lo si può affermare senza timore di smentita.
In piazza Carità 500 persone sono intervenute per ascoltarlo in un comizio elettorale come non se ne vedevano da oltre un decennio, un decennio segnato dalla paura di contestazioni da parte dei politici sempre più orientati a ricercare il consenso in alberghi e sempre più ridotti spazi al chiuso.
La piazza l’ha sfidata proprio chi, più di dieci anni fa, dalla piazza fu uno dei primi ad allontanarsi. Anche se lui poco lo ricorda nei suoi resoconti sul web, erano gli anni della presidenza della Regione Campania, non quelli d’oro del comune di Napoli. Non gli anni del g7 e di piazza del Plebiscito, ma quelli dell’emergenza rifiuti (Interviste nel video)
Dal palco Bassolino parla per circa un’ora, davanti a un pubblico non proprio di primo pelo, togliendosi diversi sassolini dalle scarpe soprattutto nei confronti del Pd. Tanti volti noti del ventennio bassoliniano, tra ex assessori, dirigenti di partito e personaggi della cultura. Ma saranno i giovani, dice, quelli che lo affiancheranno nelle lunga corsa elettorale e nel dopo. In caso di vittoria (intervista nel video)