Concorsi pubblici: ecco come sono stati ridotti tutti i tempi
“La digitalizzazione delle procedure istruttorie e di svolgimento delle prove concorsuali è l’unica strada che ci consentirà di valorizzare il capitale umano e di rendere la pubblica amministrazione davvero attrattiva anche per le giovani generazioni”. Lo afferma il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, rispondendo al question time alla Camera.
IMPEGNO A RIDURRE I TEMPI MORTI DELLE PROCEDURE CONCORSUALI
Zangrillo sottolinea l’impegno a “ridurre al minimo i ‘tempi morti’ delle procedure concorsuali. E per coniugare le esigenze di trasparenza ed imparzialità che devono connotare l’operato della pubblica amministrazione, con quelle di dare tempi certi ai candidati che intendono misurarsi con i concorsi per il pubblico impiego”.
PASSI AVANTI GRAZIE AL PORTALE INPA PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE
Passi avanti sono già stati compiuti, anche grazie al portale InPa nel reclutamento di personale. Dopo il blocco del turn over e l’uscita dalla pandemia i nuovi concorsi pubblici, grazie alla digitalizzazione delle procedure, hanno visto una durata media che “è passata da 786 giorni. Dalle procedure bandite nel 2019 a 189 giorni nel 2021. E fino a 169 giorni registrati nel 2022. Da fanalino di coda nel 2019 siamo riusciti a collocarci nella media dei Paesi europei”.