Corteo per la Palestina a Napoli: “Governo italiano complice del genocidio”
Napoli torna in piazza a sostegno della Palestina e contro la guerra. Dopo le tensioni alla facoltà di ingegneria, dove studenti e collettivi hanno contestato il rettore della Federico II, Matteo Lorito e il direttore de “la Repubblica” Maurizio Molinari, rei, a detta dei manifestanti, di portare avanti una narrazione distorta sul conflitto, un nuovo corteo è sfilato per le strade della città.
In circa 200 si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi e da lì, scortati da un imponente schieramento di forze dell’ordine, hanno attraversato corso Umberto, bandiere della Palestina in mano. La manifestazione ha poi deviato all’altezza di piazza Borsa, dirigendosi verso piazza Municipio prima e verso la prefettura poi. Qui, si sono susseguiti cori ed interventi al microfono. La protesta nasce non solo per condannare le politiche di Netanyahu, proprio mentre l’esercito israeliano sta portando avanti le operazioni di terra nella striscia, ma anche il governo italiano, ritenuto complice di quello che in tanti definiscono un genocidio.
Tra le richieste del corteo per la Palestina, come si può leggere dallo striscione di testa, anche quella della liberazione di Anan Yaeesh, ragazzo palestinese detenuto nel carcere di Terni con l’accusa di terrorismo.