“Purtroppo siamo costretti a registrare una diffusa disattenzione da parte del Governo Centrale rispetto alle impresa”. La denuncia è del Presidente Nazionale della Confederazione Piccola Media Impresa, Tommaso Cerciello, a proposito dell’insusistenza dei fondi ristoro da parte del Governo.
“Sono stati assicurati ristori solo a quelle attività che al momento sono rimaste chiuse a causa dell’entrata in vigore dell’uiltimo DPCM – aggiunge Cerciello -. Al tempo stesso non è stato previsto nulla per tante altre, che seppur aperte, hanno visto una grande riduzione del fatturato a seguito dei limiti imposti alla mobilità generale. Credo siamo di fronte ad una discriminazione ingiustificata e senza fondamento e logica, non ci si rende conto che si rischia di polverizzare interi comparti e tutto questo sarà un danno per lo Stato e la Comunità. Che si vedranno impoveriti, l’uno per il gettito fiscale (imprese spariranno e non potranno pagare le tasse) l’altra di know – how e servizi. Già molti iscritti e non alla nostra confederazione hanno lanciato il loro grido di allarme e nei prossimi giorni mi adopererò per inviare al Governo ulteriore documento a nome della Conf PMI Italia e chiederò di ampliare la platea dei benefiiari dei ristori anche a quanti sono aperti. Ritengo necessario aprire una seria discussione sulla sospensione o consistente riduzione dei tributi in generale per tutto l’anno 2021 per favorire la ripresa. Solo cosi potremmo auspicare di far sopravivere le imprese, in quanto sara’ un debito buono che consentirà alle future generazioni di imprenditori di guardare avanti con maggiori speranze di riuscita”.
Sull’argomento si registra anche la presa di posizione del portavoce, Vincenzo Rochira anch’egli associato per il comparto servizi di lava nolo biancheria: “Considerando la grave crisi economica che il nostro Paese Italia attraversa a partire da marzo e dell’elevato numero di aziende chiuse e delle altre prossime alla chiusura a causa delle tasse e delle imposte che sono state solo rinviate, gli imprenditori sono costretti a gettare la spugna e chiudere; sarebbe ooportuno che il Governo Centrale prendesse in serio esame l’opportunità di un condono; in modo da permettere a tutti gli inadempienti di regolarizzarsi e allo Stato di fare cassa”.