«Si ha il dovere di seppellire degnamente quei resti e di dare risposte».
Le parole dell’Arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, suonano come un monito dall’altare della Chiesa Cattedrale di Napoli, Una domenica di fede ma anche di rabbia per i parenti dei defunti che non hanno più degna sepoltura a causa del crollo nell’area monumentale del cimitero di Napoli. Sono duecento i loculi coinvolti nella vicenda che ha costretto alla chiusura il cimitero di Poggioreale oramai tre settimane fa.
In un Duomo gremito in prima fila c’è il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi cln l’assessore Santagada, che hanno anche lungamente dialogato con i familiari.
I resti dei defunti finiti nelle macerie il 5 gennaio continuano a essere esposti alle intemperie. Alcuni hanno recuperato teschi e ossa in uno spettacolo deprimente che non è degno di un paese civile.