In scena nel Giardino Paesaggistico di Capodimonte per il Campania Teatro Festival “Il mio nome è Cassandra”, scritto, diretto e interpretato da Federica Bognetti, ispirata da Rudolph Steiner, George Steiner, Anton Cechov, e Franz Kafka.
Un’attrice denuncia lo Stato per violento abbandono e recita la sua ultima parte creando una profezia: la sparizione della voce dell’arte.
Il progetto pone l’attenzione sul ruolo dell’artista, al cui centro c’è la figura dell’attore-creatore che sviluppa il suo multiforme ruolo.
Diventa personaggio che dà voce a parole non sue, un tramandatore di storie, sacerdote di un rito che non può esistere se non c’è qualcuno che lo ascolta.