Per il Campania Teatro Festival a Capodimonte in scena “Lingue di cane | Waiting for #Foodistribution”, un progetto di Manovalanza a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, con gli abitanti del Rione De Gasperi di Ponticelli.
Lo spettacolo mette in relazione la gentrificazione di piccole e grandi comunità con teatro, fotografia e disegno luci per riflettere sulla fine della civiltà contadina, intesa soprattutto come la fine di relazioni comunitarie e condivise.
Per questo s’ispira a “Zio Vanja” di Čechov, e lo fa omaggiando l’ultimo baluardo di una civiltà contadina ormai quasi introvabile, come quei friarielli da cui il titolo prende il nome e che lasciano un prelibatissimo amaro in bocca.
Lingue di Cane / Waiting for #Foodistribution coinvolge artisti, attori, danzatori e musicisti professionisti, insieme agli abitanti del quartiere Ponticelli.
La drammaturgia e la regia sono di Adriana Follieri.
Per la sezione Osservatorio, poi ha debuttato nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano “Dio non parla svedese” di e con Diego Frisina, diretto da Ludovico Buldini.
Attraverso un flusso di coscienza un uomo ripercorre alcuni episodi della sua esistenza, nel tentativo di ricordare come sia giunto a quello che si rivela essere il momento più fatidico della sua vita.