Cos’è più sacro, il calcio a un pallone o il tasto di un inchiostro virtuale?
Luciano Melchionna nella sua poesia dedicata a Pier Paolo Pasolini fa un elogio alla fede e alla passione, qualunque essa sia: la poesia, l’arte, il calcio.
Come la fede e la passione che aveva Amedeo Biavati, l’ala destra del Bologna ‘d’oro’, poeta del doppio passo, quello che proprio Pasolini aveva provato a replicare durante le sue partite, come quella famosa “Novecento VS Centoventi” proprio pochi giorni prima della sua morte.
Biavati che vanta un primato: l’unico essere umano al quale Pasolini abbia mai chiesto l’autografo.
Due anime parallele, quelle di Biavati e di Pasolini, raccontate nello spettacolo in scena per il Campania Teatro Festival “L’ala destra del dio di cuoio”.
Scritto da Sara Bilotti e Luciano Melchionna, con Veronica D’Elia e Sara Esposito, e con le musiche di Marco Guazzone, lo spettacolo evoca lo speciale rapporto di Pier Paolo Pasolini con il mondo del calcio.