LA PROTESTA CONTRO IL DECRETO CARCERI
Sbattono mestoli e pentole contro le sbarre, qualcuno lancia a gran voce richieste di aiuto, un detenuto invoca l’indulto. Dalla finestra di una cella si scorge un braccio che prova sventolare un lenzuolo bianco con su scritto “meno carcere più dignità”. A 24 ore dall’approvazione da parte della Camera del decreto carceri dopo mesi di polemiche sull’emergenza suicidi e le condizioni disumane nei penitenziari italiani, il dibattito si è spostato all’interno delle case circondariali.
BATTITURA ORGANIZZATA ANCHE NEL CARCERE DI NAPOLI
Anche tra le mura di Poggioreale (nelle immagini è inquadrato il padiglione Firenze ndr), si è svolta la particolare forma di protesta scelta per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità sulle problematiche che affliggono il sistema penitenziario. Proprio il carcere di Napoli, con i suoi 2600 detenuti sui 1200 posti disponibili, è considerato cartina al tornasole di un problema che travalica i confini della Campania. La protesta, definita “battitura”, ha visto i detenuti battere sulle inferriate delle loro celle da mezzogiorno a mezzogiorno e 30.
L’INTERVENTO DEL GARANTE DELLA CAMPANIA
Sull’iniziativa è intervenuto il Garante dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello