Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è dimesso. Finisce nel peggiore dei modi la storia di un governo che cade nel momento peggiore con la guerra russo ucraina sullo sondo che in autunno genererà numerosi problemi economici agli italiani, con le riforme da attuare ferme al palo e con il rischio concreto di perdere una parte cospicua dei fondi derivanti dal PNRR.
Dopo aver incontrato il presidente Mattarella al Quirinale, Draghi ha visto a palazzo Giustiniani la presidente del Senato Elisabetta Casellati e a Montecitorio il presidente della Camera Fico ad entrambi ha spiegato le ragioni del suo passo indietro. Insomma si va verso elezioni anticipate in ottobre. E proprio in vista della nuova tornata elettorale sono iniziati i cambi di casacca. Fanno rumore gli addii a FI di Gelmini e Brunetta che non hanno però ancora annunciato dove si accaseranno.
Duro con chi non ha votato la fiducia Enrico Letta che afferma Chi ieri non ha dato il voto di fiducia a Draghi non lo può applaudire Draghi, ha deciso di affossare un’esperienza di governo che stava facendo uscire l’Italia dalla crisi. Intanto la crisi mina anche l’operato politico istituzionale dei comuni. Gaetano Manfredi ai nostri microfoni spiega quali ripercussioni avrà questo scenario politico per la città di Napoli.
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