venerdì, Novembre 22, 2024
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Discarica Lo Uttaro, Strasburgo condanna l’Italia: inquinamento ambientale e danno alla salute

Riconosciute le motivazioni di 11 cittadini di San Nicola La Strada e Caserta

Un inquinamento ambientale persistente e che mette a repentaglio la salute dei cittadini che abitano nei pressi della discarica. Lo ha stabilito la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato l’Italia per come ha gestito la discarica di Lo Uttaro, in provincia di Caserta. Ed ha dato ragione a 11 abitanti di San Nicola La Strada e Caserta che si erano rivolti ai giudici di Strasburgo. I cittadini hanno affermato che aprendo la discarica e non provvedendo poi alla sua bonifica e al ripristino ambientale, le autorità hanno messo a repentaglio la loro salute. E hanno anche violato il loro diritto a risiedere in un luogo in cui non dovevano subire le conseguenze dell’inquinamento prodotto dalla discarica stessa. I ricorrenti hanno sostenuto anche che lo Stato li stava discriminando non garantendo la stessa protezione data ad altri cittadini italiani. E infine di non aver potuto far causa per ottenere la restituzione delle tasse pagate per la raccolta e smaltimento dei rifiuti.

LA VICENDA RISALE AL 1994

La vicenda della discarica Lo Uttaro a Caserta, si intreccia con la storia dell’emergenza rifiuti in Campania, protrattasi per una quindicina di anni dal 1994 al 2009. Lo Stato iniziò ad usarla proprio dal 1994, prima di allora era privata e si chiamava Ecologica Meridionale, quindi prese il nome dell’area in cui sorge. Per anni ha ricevuto rifiuti umidi, per poi essere chiusa e riaperta nella primavera del 2007 – col nome Lo Uttaro 2 o Nuova Lo Uttaro – nel periodo più cupo della crisi rifiuti, quando i sacchetti di immondizia riempivano le strade dei comuni, in particolare delle province di Caserta e Napoli, arrivando fino ai primi piani delle case. Con la discarica napoletana di Villaricca in esaurimento, Lo Uttaro 2 fu aperta in fretta e furia, in una sorta di continuità con l’invaso usato dal ’94 – Lo Uttaro 1 – e ciò avvenne nonostante le proteste dei cittadini casertani, visto che la bonifica del primo invaso non era avvenuta e che nell’area inoltre già sorgevano altre due discariche realizzate in altrettante cave di tufo, un sito di trasferenza dei rifiuti e a fianco il “panettone”, ovvero una montagna di immondizia proveniente dalla Notte Bianca tenutasi a Napoli nel 2003 (rimosso solo nel 2010).

6.5 MILIONI PER LA BONIFICA

Solo qualche giorno fa il Comune di Caserta ha annunciato lo stanziamento di 6,5 milioni di euro per bonificare una parte della discarica Lo Uttaro, ma l’intervento, che peraltro partirà nel 2024, è arrivato troppo tardi.

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