Chiusa dal 2017 quando tre persone, tra le quali un bimbo, morirono inghiottiti da una voragine, è stata dissequestrata la Solfatara di Pozzuoli, in provincia di Napoli. Si salvò solo un altro fratellino, di 7 anni, che rimase distante dal cratere che si aprì sotto ai piedi dei malcapitati. Morirono Lorenzo, 12, il papà Massimiliano Carrer e la mamma Tiziana Zaramella. Ed ora parte l’interlocuzione tra Comune di Pozzuoli ed Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei per consentire la messa in sicurezza e fruizione di uno dei geositi più interessanti a livello mondiale. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, sottolinea l’esigenza di garantire la fruizione in sicurezza dei futuri visitatori, come priorità assoluta.
MAISTO HA REDATTO IL PIANO DI MESSA IN SICUREZZA
Abbiamo incontrato il Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, Francesco Maisto, che ha redatto il progetto di messa in sicurezza e fruizione. Maisto definisce le linee guida, in uno scenario in cui uno sciame sismico sta interessando proprio l’area: “La Solfatara rappresenta il polo centrale del sistema vulcanologico flegreo e campano – sottolinea Maisto, -. Il progetto di messa in sicurezza e fruizione, che ho redatto per l’Ente Parco, tiene conto delle specificità dell’area e della sua valorizzazione in termini di turismo sostenibile. Con la Solfatara si arricchisce e si qualifica l’intero territorio dei Campi Flegrei, un ecosistema culturale unico al mondo”
IN CAMPO ANCHE IL COMUNE DI POZZUOLI
“Pozzuoli è da sempre legata all’identità, unica al mondo, della sua terra vulcanica, aprire la Solfatara – aggiunge Filippo Monaco, assessore al Turismo del Comune di Pozzuoli – significa che possiamo considerare fruibile un sito che per le sue caratteristiche potrebbe essere visitato da turisti di tutto il mondo. E’ come se fosse un grande museo vulcanico, dove è possibile vedere da vicino ciò che accade alla terra che bolle. Siamo lieti che questo avvenga”.