E’ morto questa mattina, dopo una lunga malattia, il professor Enrico Di Salvo. Combatteva da tempo contro una leucemia che non gli ha dato scampo. Oroginario di Benevento, aveva 76 anni, si era trasferito a Napoli fin dagli anni della laurea. Considerato uno degli ultimi grandi maestri della chirurgia napoletana, tra gli allievi prediletti di Giuseppe Zannini, dal 1990 aveva iniziato a organizzare missioni in Africa. Con un altro straordinario medico, Mario Santangelo, aveva condiviso l’avventura dei primi trapianti in Campania, di rene e di fegato, trascorrendo una parte consistente della sua vita in sala operatoria. E’ stato anche brillante presidente del Cirb, Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica. Nelle ultime ore, consapevole che il suo percorso terreno volgeva al termine, ha affidato a Facebook un ultimo struggente messaggio.
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“Questa notte ho dovuto congedarmi da voi. Da questa vita che ho molto amato e in cui molto mi sono dato. Mi dispiace per gli errori che ho commesso, ma spero che, alla fine, il mio conto davanti al Signore risulterà abbastanza in positivo perché Egli possa accogliermi alle sue ginocchia. Ho amato molto, le cose e le persone belle, la poesia, i miei malati, gli ultimi della Terra e sopra tutto i miei figli e i miei nipotini, che sono stati il toccasana al mio spirito e il senso più profondo della mia esistenza in questi ultimi anni, in cui per fortuna ho imparato a liberarmi di tanto superfluo. Andare alla sostanza delle cose è stato andare incontro all’amore degli altri. Recuperare la grande lezione ricevuta dai miei genitori e dai miei Maestri, per i quali ho conservato sincero affetto e gratitudine. Se in voi, come spero, ho lasciato qualche solco, non lasciate che si richiuda. E soprattutto mi auguro che venga proseguita la mia opera in Africa. Ci sono grandi religiosi, e laici, che spendono la propria esistenza per questo. Non lasciateli soli. E io starò con voi.
Grazie Bianca e grazie Marinì, compagne della mi vita”.