lunedì, Dicembre 23, 2024
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“Equità territoriale” su Autonomia differenziata, Pino Aprile: ” Cambi, o secessione”

La questione meridionale e il divario tra nord e sud le vere zavorre per il rilancio dell’economia italiana

 

O rispetta la Costituzione, o meglio andare verso la secessione. Un monito quello lanciato dallo scrittore meridionalista, fondatore del Movimento Equità territoriale, Pino Aprile, a Napoli per partecipare al convegno “Autonomia Differenziata ed Equità Territoriale”, che si è svolto al circolo Rari nantes. Con l’autore di “Terroni” il segretario del Movimento, Piernicola Pedicini e il costituzionalista napoletano, Lorenzo Chieffi.

 

“Il nostro obiettivo è costituire un tessuto di protezione per tutti i cittadini, a prescindere da dove risiedano. Non è tanto il tema dell’autonomia, ma è quello della differenziazione che viene marcato oggi in Italia, il Paese nel quale si concentra il maggiore divario a livello europeo, non soltanto dal punto di vista territoriale, ma anche storico. Mentre la Germania è diventata in vent’anni il motore d’Europa proprio riducendo quel divario, in Italia si procede nella direzione opposta e l’autonomia differenziata non farà altro che cristallizzare queste differenze, facendo un Nord sempre più ricco e un Sud sempre più povero”. Lo ha dichiarato il parlamentare europeo del Gruppo EFA/ALE (Alleanza Libera Europea) e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini, nell’aprire i lavori del convegno dal titolo “Autonomia Differenziata ed Equità Territoriale”, al circolo Rari Nantes di Napoli e a cui hanno preso parte il presidente del gruppo EFA/ALE al Parlamento Europeo Jordi Solé, il parlamentare europeo EFA, François Alfonsi, il docente di Diritto Costituzionale Lorenzo Chieffi e lo scrittore e fondatore del Movimento Equità Territoriale Pino Aprile. “La nostra azione non si esaurisce nella lotta all’autonomia differenziata – ha proseguito Pedicini – ma nella soluzione definitiva della questione meridionale. La presenza di parlamentari europei a Napoli è un segnale importante. Abbiamo trovato in Europa quelle alleanze con quei partiti e quei movimenti europei che condividono le stesse istanze, che sono stati per anni isolati nei rispettivi paesi, ma che oggi possono mettere insieme le proprie forze per un’azione politica sinergica”.
“L’Unione europea è un mosaico di lingue e culture e noi vogliamo che la ricchezza nazionale e linguistica delle varie nazioni possa contare. I nostri strumenti sono la democrazia e i diritti umani. Vogliamo essere uniti, ma preservando le nostre diversità con gli strumenti della democrazia”, ha dichiarato l’europarlamentare Jordi Solé.
“Vogliamo farci portavoce di tutti quei partiti che vogliono affermare l’autodeterminazione e la diversità. Vogliamo ripartire dalla rivendicazione delle diversità per preparare un avvenire diverso, contro ogni oppressione”, ha sottolineato il deputato europeo François Alfonsi.
“La presenza a Napoli di alti rappresentanti del gruppo dei popoli senza Stato è l’ultima chiamata per la salvezza di questo Paese. Un Paese nel quale tutti cittadini non devono più essere obbligati all’emigrazione, alla sottomissione e alla rinuncia dei diritti sanciti dalla Costituzione. Oggi l’Italia è un Paese profondamente razzista. O viene applicata la Costituzione oppure non resta che la secessione”, ha dichiarato lo scrittore Pino Aprile.
“Qualunque legislatore mettesse in discussione i principi di fondo della nostra Carta costituzionale, come l’uguaglianza e la parità di diritti essenziali, determinerebbe una legge illegittima. Dopo l’errore della riforma del titolo V, si sta compiendo un altro patto scellerato con i progetti di legge di federalismo e presidenzialismo. La legge dovrebbe essere l’esito di un dibattito che coinvolga anche le opposizioni, questo è un principio sacro della democrazia. Qui siamo alla dittatura della maggioranza”, sono state le dichiarazioni del professor Lorenzo Chieffi.

 

 

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