Camorra, in arresto per estorsione 5 affiliati clan Amato Pagano
Gli Amato Pagano, ancora loro. Sono cinque gli esponenti del cosiddetto clan degli Spagnoli, o scissionisti, che nel 2004 diede vita alla faida (di Scampia) interna con gli uomini di Paolo Di Lauro, i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’ambito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e dei carabinieri di Marano.
AVREBBERO CHIESTO UNA TANGENTE DA 200MILA EURO
Dall’inchiesta è emerso che i cinque, nel maggio 2019, avrebbero provato a estorcere a un imprenditore una tangente di 200mila euro. La vittima, impegnata nella realizzazione di un supermercato nel comune di Melito, grazie a una trattativa, era riuscita a ottenere il pagamento del pizzo, in rate da 80mila euro.
I DESTINATARI DELLE MISURE CAUTELARI
I destinatari delle misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari sono:
Marco Liguori, detto “Marchetiello”, 38 anni, capo clan pro-tempore e nipote acquisito del fondatore Raffaele Amato, oggi detenuto a Sassari in regime di 41bis.
Fortunato Murolo, 52 anni, detto “Nanduccio/sasamen”, cognato del più noto Elio Amato, detenuto in regime di 41bis presso la Casa Circondariale di Tolmezzo;
Salvatore Chiarello, 51 anni, detto “Totore o’ boxer”, affiliato storico al clan e referente sul territorio di Melito di Napoli, attualmente detenuto presso il carcere di Lecce;
Nicola Schiavone, 38 anni, detto “Linuccio il Barbiere”, affiliato storico e referente del clan per le estorsioni sul territorio di Mugnano di Napoli ed attualmente detenuto presso il carcere di Cosenza;
Domenico De Mase detto “Cap e vacca”, 48 anni, affiliato storico e referente per le estorsioni sul territorio di Mugnano di Napoli, allo stato sottoposto agli arresti domiciliari.