“Chiediamo alle Istituzioni di supportare al massimo azienda e lavoratori in questo sforzo di riconversione industriale che guarda alle nuove tecnologie, in termini sia di disponibilità di ammortizzatori sociali, sia di supporto alla formazione e agli investimenti, nonché di coinvolgimento di Invitalia“.
Lo hanno chiesto la Fiom-Cgil insieme a Fim e Ulim subito dopo l’incontro a Roma presso il ministero delle Imprese e del made in Italy dove la società TeaTek ha confermato di vaer ufficialmente rilevato lo stabilimento ex Whirpool di Napoli. E con l’assunzione degli oltre trecento lavoratori alle stesse condizioni economiche e normative.
“La TeaTek – precisano le tre organizzazioni dei metalmeccanici – ha illustrato sinteticamente la propria attività legata alla costruzione di impianti fotovoltaici ed estesa a livello internazionale.
LE TRE PARTI DEL PROGETTO DI RICONVERSIONE DELLA TEATEK
Il suo progetto per il sito napoletano si compone in realtà di tre parti: la prima parte consiste nella produzione di componenti metalliche per la realizzazione di inseguitori solari, dovrebbe impiegare dal 2025 a regime 172 risorse e potrebbe essere svolta in partnership con importanti produttori stranieri.
La seconda parte consiste nella produzione di power skid, vale a dire cabine di trasformazione, per impianti fotovoltaici, a regime dovrebbe impiegare dal 2025 90 risorse, dovrebbe coinvolgere altri partner e potrebbe affiancarsi alla acquisizione di una fabbrica di trasformatori.
Mentre la terza parte consiste nella creazione di un laboratorio di ricerca sulle tecnologie rinnovabili con annessa una piccola linea di produzione per fotovoltaici stradali al fine di sperimentare nuove soluzioni per le smart city che assorbirà i lavoratori rimanenti.
CIRCA NOVE MESI PER L’AVVIO DELLA NUOVA PRODUZIONE
“Gli investimenti preventivati da TeaTek – precisano – ammontano a 25-28 milioni di euro, mentre riguardo all’avvio della produzione è stato specificato che l’istallazione dei macchinari dovrebbe richiedere 9 mesi. Come sindacato accogliamo naturalmente con grande soddisfazione l’interessamento di un imprenditore del territorio impegnato sul fronte delle energie rinnovabili e accogliamo questa novità come il frutto della lunga lotta dei lavoratori, che hanno avuto il merito di non arrendersi mai. Abbiamo chiesto che i tempi siano accelerati al massimo, anche in virtù del fatto che l’indennità di Naspi scadrà i primi di novembre, data entro la quale sono comunque previste le assunzioni”.
“Per questo – concludono – chiediamo alle istituzioni di supportare al massimo azienda e lavoratori in questo sforzo di riconversione industriale che guarda alle nuove tecnologie, in termini sia di disponibilità di ammortizzatori sociali, sia di supporto alla formazione e agli investimenti, nonché di coinvolgimento di Invitalia. Il prossimo incontro al ministero si terrà entro 4 settimane”.