venerdì, Novembre 15, 2024
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“Fai bei sogni”, Gramellini descrive la sofferenza della verità

"Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi".

Fai bei sogni” è uno dei 35 romanzi più amato dai lettori scritto da Massimo Gramellini e publicato il 2001. Ha venduto più di un milione di copie ed è stato tradotto in 22 Paesi. La casa editrice Longanesi si è assunta i compito di pubblicare il romanzo che ha catturato l’attenzione di ogni lettore e soprattutto ha lasciato che si immedesimasse nel protagonista attraverso le sofferenze e la gioia che lungo il sentiero della vita incontriamo. Gramellini ci ha preso per mano e mostrato che dentro ognuno di noi ci sono le stesse emozioni solo con sfumature e vicende diverse.

IL SEGRETO NASCOSTO

“Fai bei sogni” è il romanzo di un segreto nascosto in una busta per ben quarant’anni: la storia di un bambino cresciuto tra dubbi, paure e perdite, che da adulto imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della madre. Il mostro che l’ha logorato e che spaventa tutti noi è la paura di vivere. Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa e non sono riusciti mai ad accettare la realtà, finendo per smarrire se stessi e non riuscendo più a ritrovare un amore, un lavoro o un tesoro che per molti di noi sono il centro gravitazionale del nostro piccolo pianeta e quando crolla uno di questi nuclei tendiamo a crollare anche noi.

UNA PENNA AUDACE

La penna di Gramellini l’ho trovata audace, veritiera e ironica. Ho letto il libro tutto d’un fiato, sottolineando intere frasi che hanno toccato miei punti deboli e alcuni di loro spesso hanno suscitato in me fascino. Chi non conosce quello che Gramellini chiama “Belfagor”? Il mostro interiore che per difenderci dal dolore ci impedisce di vivere. Come se fosse il nostro “grillo parlante” che molto spesso ci consiglia di non fare o fare una cosa, molto spesso ci da ansia a tal punto da evitare la situazione stessa.

LA MORTE DELLA MADRE

Nel libro l’autore racconta la storia della perdita di sua madre, a nove anni, e delle storie collaterali. Mi ha colpito la franchezza, la sincerità dell’autore e soprattutto l’esporsi così tanto in un romanzo così intimo. Intriga anche perché in alcuni punti dei capitoli si trasforma in un giallo che ti fa appassionare ancora di più alla storia. Per la prima volta ho letto un libro di Gramellini e se devo essere sincera mi ha tenuta per mano tutto il tempo mentre leggevo e mi ha accompagnato i questi capitoli che mettono alcune volte timore e alle volte ti danno barlumi di gioia facendo assaporare la sua scrittura e i suoi stati d’animo.

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