mercoledì, Luglio 23, 2025
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Febbre West Nile a Napoli, controlli nei parchi e nei laghetti cittadini

Il Cardarelli intensifica controlli e prevenzione. Diagnosticato un caso asintomatico in un paziente fragile

Inizia a preoccupare la situazione legata alla febbre “West Nile”, che in Campania ha mandato in terapia intensiva otto persone. Identificato un cluster nella zona di Baia Domizia, si alza il livello d’allerta per parchi o aree con piccoli laghi, in cui possono proliferare le zanzare. Potenziali vettori della malattia per la quale non esite vaccino. In molte aree avviate disinfestazioni straordinarie.

MONITORATO IL PARCO DEL CARDARELLI

L’ospedale Cardarelli ha potenziato le misure di sorveglianza e prevenzione contro la febbre West Nile, con le attività di disinfestazione programmata del parco, avviando controlli sistematici su tutti i donatori di sangue,  estendendo test specifici anche a pazienti fragili con condizioni cliniche compatibili. Nel corso di queste attività è stato individuato un caso di positività al virus in un paziente fragile, attualmente asintomatico. Le condizioni cliniche della persona risultano stabili e proseguono secondo il percorso terapeutico già previsto per la patologia di base che ha motivato il ricovero. Le condizioni di ricovero del paziente estremamente tutelanti, la data di ricovero e le misure di sterilità adottate farebbero ritenere che il paziente possa essere entrato in contatto con il virus prima di accedere all’ospedale.

“PROBLEMI PER GLI IMMUNODEPRESSI”

“La situazione in Campania è tranquilla, è un’infezione che conosciamo già da tempo e anche l’anno scorso l’abbiamo affrontata a livello nazionale con manifestazioni simili influenzali. In qualche caso nei soggetti che abbiano chiaramente una predisposizione per una loro immunodepressione temporanea o consolidata per farmaci, ci possono essere problemi che richiedano una visita in ospedale per controlli”. Così Alessandro Perrella, direttore del reparto di infettivologia di malattie infettive emergenti ad alta contagiosità all’ospedale Cotugno di Napoli, spiega all’ANSA la situazione del West Nile Virus: finora a Napoli due le persone ricoverate al Cotugno e in totale 8 in Campania.

MALATTIA DA CAMBIO CLIMATICO

“Il West Nile virus – spiega Perrella – lo conosciamo da tantissimo tempo, è arrivato qui per il cambio climatico. Talvolta, per fortuna raramente, la patologia può interessare il sistema nervoso centrale e determinare quelli che sono sintomi encefalici che chiaramente comportano la necessità di un ricovero. Però al momento nessun allarmismo, la maggior parte dei casi sono con manifestazioni cliniche simili e influenzali che sono gestibili a domicilio, come alcuni che stiamo seguendo. La situazione non è legata all’età. Per gli anziani il rischio è per un sistema immunitario che non è più vivace come un tempo,
ma questo non vuol dire che automaticamente possa verificarsi un’infezione particolare, sintomatica o più grave nei suoi segni e sintomi. I consigli anche per i bambini sono quelli di sempre: utilizzare repellenti nei luoghi dove ci sono le zanzare sapendo che non tutte veicolano il West Nile virus, c’è una questione di ambienti e focolai che stiamo identificando”.