Nel giorno del lunedi in albis per il rischio assembramenti aveva subito la sua seconda chiusura in 570 anni di storia il santuario della Madonna dell’arco a Sant’anastasia dove ogni anno, prima del covid, si è sempre rinnovata la tradizione del pellegrinaggio dei cosiddetti fujenti.
Aveva quindi un significato particolare la prima venuta nella città del santuario del nuovo arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, che ieri, giorno in cui si festeggia la Madonna dell’arco, ha voluto celebrare messa con la comunità di fedeli. In una chiesa gremita, don Mimmo Battaglia, ha celebrato la liturgia che si tiene, appunto, il Lunedì successivo alla Pasqua.
Anche se il Santuario con l’annesso convento dei Domenicani è il centro del culto, in molte strade e angoli di Napoli e dei paesi campani negli anni sono sorte cappelline, edicole, chiese dedicate alla Madonna dell’Arco, che i fedeli si fanno carico di custodire, accudire e abbellire, così da continuare la devozione tutto l’anno, vicino alla propria casa. Il Santuario della Madonna dell’Arco è uno dei tre luoghi di culto Mariano più frequentato della regione Campania.