Tre nomi scanditi come una litania a bassa voce, “Roberto, Margherita e Patrizia”. Sono quelli delle tre vittime del crollo nella Vela celeste di Scampia, ripetuti come una litania durante la fiaccolata organizzata proprio in memoria della tragedia avvenuta lunedì notte. Un corteo composto al cune centinaia di persone, che si è fermato davanti alla Vela, teatro di morte e disagi, oggi vuota e in attesa di un intervento di ristrutturazione annunciato e mai compiuto. Poi un minuto di silenzio e un lungo applauso. Alla testa del corteo un grande striscione con la scritta ‘Il nostro sangue, le nostre vite, Resistete’. Tra i partecipanti anche il vice sindaco Lieto e dell’assessore Santagada. Il corteo è partito dalla sede dell’Università di Scampia, dove hanno trovato riparo la maggior parte degli sfollati, e si è snodato nelle strade del quartiere. Preghiere per vittime, ma anche critiche molto forti per il mancato intervento di risanamento delle Vele.
C’è il tema dell’occupazione della sede dell’Università Federico II. Il Rettore Lorito ha fatto sapere che l’Ataneo è vicino agli sfollati ma che entro il 15 agosto l’area dovrà essere sgomberata per consentite il ritorno alal normale programmazione. Gli occupanti, dal canto loro, hanno spiegato che andranno via se tutti avranno la possibilità di una alternativa valida o di rientrare nelle proprie abitazioni. Una questione sulla quale la Prefettura e il Comune sono al lavoro anche se al momento la soluzione appare complessa e non immediata.