“Questa pagliacciata, spacciata come sorta di ‘pace fiscale’, è solo una ’solenne’ presa per i fondelli. Al contribuente lo Stato finge di abbonare le cartelle sotto i 3.000 euro, dal 2000 al 2010, perché sono estinte per prescrizione e sicuramente impugnate in danno del sistema della riscossione”. A sostenerlo è l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione “Noi Consumatori”.
“La prescrizione del credito d’imposta – spiega Pisani – varia tra 5 e 10 anni. Siamo nel 2021, per cui ci stanno condonando cartelle prescritte o, in parole povere, soldi senza dubbio non più dovuti al fisco ed in gran parte sanzioni ed interessi ultra decennali. In realtà non risultano regolari notifiche di atti interruttivi per quelle cartelle. Quindi, in questi casi, lo Stato ha perso i soldi perché qualcuno non ha mandato un atto interruttivo. Si chiama ‘danno erariale’ e il responsabile dovrebbe risarcirlo proprio allo Stato”.
“Dunque, la pace fiscale – secondo Pisani – oltre a una beffa per i contribuenti che perdono perfino la casa all’asta è, in buona sostanza, un condono tombale di errori e del danno erariale procurato alla riscossione che così cerca anche di evitare di soccombere nei ricorsi dei tartassati. Altro che regalo ai contribuenti”.
“Su tasse e cartelle esattoriali – conclude Pisani – dall’incubo al pacco il passo è breve. Che presa in giro! Nessun aiuto e nessuna speranza per i cittadini tartassati e per i contribuenti violentati con artifizi e formule buone solo per giornali e Tv. In realtà, questi politicanti non hanno cancellato nulla, né previsto alcun vantaggio per i contribuenti vessati, se non quello di ridurre qualche condanna per lo stesso sistema riscossione rispetto a mini cartelle super prescritte e già inesigibili. Altro che condono! Una vera beffa”.